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Rinvenuto relitto di probabile interesse storico nel Canale di…

COMUNICATO STAMPA DEL 28 NOVEMBRE 2018

 

Nel corso di una campagna di immersioni tecniche nel Canale di Sicilia svolta nel corso dello scorso mese di ottobre 2018, Domenico Majolino, che ha organizzato e guidato un team formato da personale del suo centro subacqueo Ecosfera Diving di Messina e del centro subacqueo Blue Dolphins, con base a Lampedusa, di Alessandro Turri, si è imbattuto nel fortuito rinvenimento di un relitto navale subacqueo che, da prime indagini effettuate, non sembra sia mai stato descritto e individuato in precedenza. A causa delle avverse condizioni meteo marine non si sono potute effettuare molte immersioni, ma Majolino e Turri hanno potuto comunque realizzare una caratterizzante documentazione fotografica e video.

La preliminare evidenza strumentale sul punto è stata seguita e confermata da un’immersione nel corso della quale è stata verificata, a una profondità di circa 50 metri, la presenza dei resti di un piroscafo ascrivibili a una struttura di tipo misto legno/metallo sulla quale si è cominciato ad abbozzare ipotesi identificative in ordine alla tipologia costruttiva e al periodo storico:

– la presenza di una testa di moro e di un verricello metallici suggeriscono di essere in presenza di un veliero di epoca moderna;

– il ferro di cui sono costituite la chiglia e le ordinate, il legno di ciò che rimane del fasciame rivestito con placche di rame identificano uno scafo di tipo misto. Tale tipo di soluzione costruttiva vede l’inizio del suo impiego nella seconda metà del XIX secolo che perdura sino ai primi del XX secolo;

– la presenza di tubi e di un mattone inciso con le iniziali B B (quest’ultimo verosimilmente refrattario della sala caldaia, prodotto dalla Bartlett Bros. di Hudson, New York, che operò nel 1800) farebbero supporre la presenza di una propulsione a vapore;

– le dimensioni dei due occhi di cubia metallici ricondurrebbero a un vascello di non grosso tonnellaggio.

Come di consueto, nell’ambito della continua e proficua collaborazione ormai più che decennale con la Soprintendenza del Mare della Regione Siciliana, Domenico Majolino e Alessandro Turri hanno consegnato le coordinate del relitto e il materiale videofotografico realizzato alla Soprintendenza stessa nonchè all’Istituto Idrografico della Marina Militare e alla Guardia Costiera – Ufficio Circondariale Marittimo di Lampedusa.

 

 

Majolino e Turri hanno inoltre manifestato la propria disponibilità a condurre sul sito gli Enti preposti, così da procedere con sopralluoghi congiunti che possano aiutare all’identificazione del relitto. Domenico Majolino e il suo team di Ecosfera diving condividono la passione per la storia dei relitti, con particolare riguardo a quelli dello Stretto e del Canale di Sicilia e per tutto ciò che rappresenta memoria storica della città di Messina. Da anni svolge la propria attività di ricerca sotto l’attenta supervisione della Soprintendenza del Mare con lo scopo comune di conoscere e tutelare i beni culturali subacquei d’interesse storico di età moderna e contemporanea. L’attività di identificazione dei relit ti si fonda sulla stretta sinergia tra lo scrupoloso studio di testimonianze storiche (giornali dell’epoca, registri navali, altre fonti) e lo studio in situ per l’acquisizione di rilevamenti che possano confermare o confutare l’ipotesi identificativa.

 

Alla spedizione e/o ricerca storica hanno partecipato: Domenico Majolino, Alessandro Turri, Daniele Cotogno, Vincenzo Striano, Simona Ratti, Monica Tentori, Stefano Saleri, Giorgia Pelagalli.